domenica 28 novembre 2010

L'isola dei morti: non solo un quadro...

Dopo una giornata affollata, scrivo poche righe su questo quadro che mi ha sempre suggestionato...

L'ha dipinto Böcklin in diverse versioni tra il 1880 e il 1886...e ha sempre affascinato tanti personaggi tra cui Hitler che ne possedeva una versione originale.

Ma cosa rappresenta?
Un paesaggio desolante, un isola piena di cipressi, una barca a remi condotta da un uomo, una figura vestita interamente di bianco ed una bara bianca ornata di festoni.

Insomma una rappresentazione misteriosa della morte.

Consiglio una visita a Berlino per vedere questo quadro magico con sottofondo musicale il poema sinfonico di Sergej Rachmaninov "L'isola dei morti".

http://www.youtube.com/watch?v=KfwUNQAUpXE

venerdì 12 novembre 2010

la leggerezza e il venerdì

Secondo me stare in chiusi in casa fa ammattire le persone! Sul web leggi sempre storie tristi: se inserisco "frattura piatto tibiale" i risultati sono persone che non camminano più come prima. E io penso: il mio master, il mio piano, i miei viaggi, il mio lavoro...che ne sarà? Oggi forse sono un po' sfiduciata. La gente pensa che tu mantenga la lucidità di un mese fa, ma alcune volte mi sento crollare, soprattutto quando leggo le storie degli altri. E' sparito tutto di quello che avevo e la minima possibilità di non avere più quello che avevo mi fa impazzire. Ho pianto solo una volta in ospedale, ma non per il dolore...quello lo sopporto alla grande...ma per il pensiero di aver perso tutto. Mentre piangevo ho detto solo una cosa a mia madre: "Io avevo tutto".

E' vero io avevo tutto, lo sapevo e ne ero consapevole: un bel lavoro, dei colleghi con cui lavorare bene, il sorriso, i viaggi, la musica...non cose materiali.

Adesso guardo le persone che mi stanno intorno. Era difficile trovare l'equilibrio, però era tutto leggero. La leggerezza, io che non volevo prendere nulla sul serio. Basta storie lunghe, progetti...ma leggerezza.

E' come se cadendo, qualcuno avesse invertito la marcia di tutto, avesse capovolto tutto, costringendomi ad una riflessione, un'altra grande riflessione.

Ricordo come vivevo il venerdì qualche mese fa. Era il giorno di chiusura, uello in cui dovevi tirare le fila della settimana...invece oggi cos'è?

mercoledì 10 novembre 2010

quali sono i veri rapporti? Cosa significa condividere?

Quest'anno è davvero speciale...e mi fa riflettere sulla natura dei rapporti che intratteniamo. Non entro dei dettagli della singola casistica ma mi chiedo quali sono i rapporti veri?

Basta chiedere come stai ad una persona?
Se glielo chiedi tutti giorni ha un significato?
Su cosa si fonda un rapporto?

Ho sempre pensato che nonostante oggi ci sia Facebook e in generale il mondo delle telecomunicazioni, nel quale io lavoro e ci vivo benissimo, questo modo di fare non sia sufficiente.

Io una persona ho bisogno di guardarla in faccia e una lezione che ho imparato a Santiago è che una vera relazione, di qualsiasi tipo, si basa sulla condivisione. TO SHARE è questo che mi ripeteva il mio compagno di viaggio incontrato in Spagna, You need to share, Nunzia. Sottolineando come io fino al 7 agosto non avessi mai condiviso nulla.

E' questa la convinzione sulla base della quale voglio vivere: voglio condividere il mio dolore quando il ginocchio fa male, la mia gioia di vivere quando vedo una foto, un tramonto, quando suono, quando rido con mia nipote...ma voglio anche avere un rapporto diretto con il mio interlocutore...maschio, femmina, vecchio, bambino...voglio essere diretta...guardare negli occhi...perchè purtroppo non si vive di solo Facebook.

Mi manca un po' la persona che mi scriveva...ma penso che capirà le mie motivazioni e che se sono dura è perchè voglio difendere i miei ideali, quello di cercare cosa c'è realmente nelle persone, di scoprire la vera bellezza di queste, di stupire, gioire, soffrire con loro, ma sempre nella maniera più diretta...perchè io non voglio perdermi nulla, nemmeno un dettaglio.

giovedì 4 novembre 2010

Oggi ho pianto...molto dolore...anche se la prima parte degli esercizi e' andata bene...perché tanto dolore? Mi sembra di impazzire e di non essere capita da nessuno...nessuno prova il mio dolore...ho pianto con mia madre...una vita che non piangevo fra le sue braccia...domani e' un altro giorno.

martedì 2 novembre 2010

Pagliacci - l'opera

Sapete cos'è Pagliacci? E' una bellissima opera di cui avrete sentito almeno un atto "Ridi Pagliaccio", su You Tube potete ascoltare versioni di tutti i tipi da Caruso a Pavarotti, da Placido Domingo a Mario Lanza. A me piace molto questa: http://www.youtube.com/watch?v=RL7wdUPXpiM

Una curiosità la canzone dei Queen It's a Hard Life inizia con uest'area e con le parole "I don't want my freedom, there's no reason to living with a broken heart".

Ecco alcune parole:
Bah! sei tu forse un uom?
Tu se' Pagliaccio!


Vesti la giubba,
e la faccia infarina.
La gente paga, e rider vuole qua.
E se Arlecchin t'invola Colombina,
ridi, Pagliaccio, e ognun applaudirà!
Tramuta in lazzi lo spasmo ed il pianto
in una smorfia il singhiozzo e 'l dolor, Ah!


Ridi, Pagliaccio,
sul tuo amore infranto!
Ridi del duol, che t'avvelena il cor!

Una nuova avventura

Come molti sanno, quest'anno è stato pieno di svolte, alcune positive altre negative. Una positiva? Ad agosto ho percorso il cammino di Santiago (o meglio gli ultimi 300 km in 13 giorni). Fantastico...ora però non posso camminare per i prossimi 2 mesi perchè ho avuto un incidente in moto. Ma sono fiduciosa perchè non tutti i mali vengono per nuocere. Ho deciso perciò di riprendere a scrivere il blog e in particolare arricchendolo con le mie passioni e le cose che ho sempre voluto approfondire: la musica, l'opera, i libri di De Carlo e tutto ciò che mi appasionerà. Attendo i vostri commenti!